Lago di Tiberiade

Tecnica mista su tavola, 65 x 74,5 cm. Acquisizione, 1985 (?). Esposizioni: Un americano in Assisi. William Congdon nel centenario, Assisi 2012. Inv. n. 0195800 (Galleria).

L’opera è stata acquisita nel 1985, insieme ad Africa n. 5 (v. scheda precedente). Anche in questo caso, l’ispirazione giunse all’artista a seguito di uno dei suoi numerosi viaggi: alla fine del 1973 infatti Congdon si recò in Palestina e al ritorno ad Assisi nel gennaio 1974 eseguì il dipinto. A differenza però di molti altri paesaggi realizzati fra gli anni Sessanta e Settanta, e dello stesso Africa n. 5, a dominare in questa veduta del lago di Tiberiade non è la serenità della natura, ma l’inquietudine e lo sconvolgimento provocati da un evento particolare: nel lago, raffigurato con la forma circolare grigioviolacea sulla destra della tavola, si riversa un fiume di materia limacciosa, a causa della tempesta che sta imperversando e tutto scurisce. Il fango si configura come tre squarci verdastri nella parte sinistra del dipinto, materici, dal colore pressoché uniforme, che sconvolgono l’equilibrio interno della composizione, destabilizzandola. L’instabilità si comunica d’altra parte anche all’osservatore, accentuata dall’uso di colori cupi e dal disordine delle pennellate, che cambiano continuamente direzione imprimendosi nella materia pittorica, scavandola o rilevandola. Da sempre il genere del paesaggio era stato usato da Congdon come riflesso del proprio interiore sentire, fin dalle caotiche e notturne visioni della città di New York; in Lago di Tiberiade a predominare è il senso di smarrimento e di ricerca legato ad un periodo molto difficile nella vita dell’artista. Fonti e bibliografia: Bernardini 2012, p. 34, tav. XI. [S.V.]