Titolo
Getsemani
Soggetto
Getsemani
Autore
Congdon, William (1912/1998)
-
sigla
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1960/09/19
data
Serie
Materiali
tecnica mista su tavola
Misure (cm./gr.)
Altezza:
130 Larghezza:
140
Olio su faesite, 130 x 140 cm. Acquisto, 1961. Esposizioni: Personale William Congdon, Assisi 1961; Mostra di William Congdon, Milano 1962; Gesù nell’arte contemporanea, Ferrara 1964; William Congdon 1912-1998. Analogia dell’icona, Milano 2005; Un americano in Assisi. William Congdon nel centenario, Assisi 2012. Inv. n. 0155700 (Galleria).
Getzemani venne realizzato da William Congdon nel settembre 1960; uno di tre dipinti di grandi dimensioni fra molti piccoli. Congdon lo descrisse così nella sua corrispondenza: “[Un dipinto] di ‘Cristo’ molto umano e piccolo che prega in angoscia dentro una nuvola d’argento: e tutt’intorno ci sono terrazzamenti di oliveti al chiaro di luna, mentre sotto nell’angolo sinistro i 3 apostoli (noi stessi – gli umani) continuano a dormire indifferenti” (William Congdon 2004, II, p. 28; cfr. Bernardini 2012, p. 24). La solitudine è dunque il sentimento predominante che l’artista volle far emergere in questo notturno: “la nuvola d’argento”, una macchia piatta, dai bordi imperfetti, campita a grosse pennellate e vuota di qualsiasi altro elemento che non sia il Cristo, isola in effetti la figura di Gesù dal resto della composizione; lo astrae rispetto al piano umano e ne accentua l’isolamento, data l’incongruità, anche stilistica, con quanto la circonda. Nel Cristo, che occupa il centro della composizione ed è completamente prostrato a terra in atteggiamento supplice, è così accentuata da una parte la componente umana e la desolata sofferenza, ma dall’altra anche il carattere divino: ciò che lo isola (la nuvola argentata) è infatti anche ciò che ne sottolinea la divinità, e i colori scelti – un bianco purissimo per la tonaca e l’oro per i capelli – costituiscono dei “non-colori” che lo riportano su un piano differente da quello materiale. L’effetto è accentuato anche dal fatto che le linee di contorno della figura sono più sottili e chiare del solito, e non arginano l’irrompere dell’argento della nuvola nelle carni e nella veste del Cristo. Fonti e bibliografia: Bernardini 1961, p. 43; Bruzzichelli 1961b, p. 43; Congdon 1961b, tav. IX; Fallani 1961, p. 42; Catalogo Galleria 1964, tav. LXXX, n. 114; William Congdon 2004, II, p. 28; William Congdon 1912-1998 2005, p. 80, n. 34; Bernardini 2012, p. 26, tav. III. [S.V.]
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