Titolo
Crocifisso istoriato
Soggetto
Crocifisso istoriato
Autore
Manfrini, Enrico (1917)
-
firma
-
disegnatore
Tipo oggetto
Crocifisso
,
istoriato
Date
terzo quarto sec. XX
Serie
Materiali
Misure (cm./gr.)
Bronzo, 9,1 x 6,6 cm. Firmato e datato in basso a destra “E. Manfrini 1952”. Dono, 1953. Inv. nn. 0016801-802 (Galleria).
Enrico Manfrini è, insieme a Francesco Messina, l’artista più rappresentato ad Assisi nelle collezioni della Pro Civitate Christiana. Nel corso degli anni gli furono affidate numerose commissioni e già nel 1949, il primo anno in cui vennero organizzate mostre d’arte di tema cristologico, fu scelto, insieme a Aldo Carpi, Armando Baldinelli e Alfredo Biagini, per allestire una propria esposizione personale di disegni e sculture. Il primo premio ottenuto proprio ad Assisi nella Mostra di arte sacra del Congresso Eucaristico Nazionale e il superamento della prima selezione per la realizzazione della quinta porta nel duomo di Milano, insieme a Lucio Fontana, Francesco Messina e Luciano Minguzzi, contribuirono ad accrescere la stima per il lavoro di questo scultore dal linguaggio tradizionale ma dalle indubbie doti plastiche ed espressive. Oltre ai lavori commissionati o eseguiti per concorsi e mostre, Manfrini fece anche donazioni di opere alla Pro Civitate Christiana: il piccolo Crocifisso in bronzo giunse ad Assisi tramite la mediazione di Dandolo Bellini nel dicembre 1953 (sul retro riporta infatti il riferimento a Villa Clerici) ed è costituito da una croce in bronzo con quattro formelle ai bracci e una medaglia centrale. La figurazione è realizzata a bassorilievo e presenta episodi della vita di Gesù, mentre la medaglia illustra un Cristo che regge l’agnello. Non c’è ambientazione: il poco spazio disponibile è occupato interamente dalle figure, che vivono di una quieta icasticità, e un effetto di immobilità prevale sull’ideale svolgimento narrativo dei riquadri. In ciò Manfrini si collega a soluzioni adottate sia nei portali monumentali (specialmente nell’alternanza fra singole figure e formelle più illustrative che narrative), sia nell’intensa attività di medaglista (caratterizzata dalla icasticità e incisività delle immagini rappresentate in spazi limitati). Fonti e bibliografia: Catalogo Galleria 1964, n. 281 o 285. [S.V.]
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