Bronzo, 48 x 48 x 11 cm. Esposizione: II Premio Internazionale del Bronzetto, Padova 1957. Inv. n. 0012900.
Nell’opera Sebastio ha scelto collocare la croce su un piccolo monte Calvario, nella sagoma del quale ha effigiato due dolenti. Seppur di dimensioni contenute, il bronzo è caratterizzato da un forte slancio verticale, e la sofferenza di Cristo, di maggiori dimensioni rispetto agli astanti, è resa ancor più drammatica dalla tensione delle braccia che trattengono il corpo crocifisso. L’interesse per la croce portò lo scultore a studiarne a fondo la simbologia e l’evoluzione storica, approfondendone il percorso iconografico e trasformando il supplizio pagano in emblema di vittoria sul peccato e di redenzione per tutta l’umanità cristiana. Dopo il liceo artistico di Bologna, Sebastio completò la propria formazione nelle accademie di Scultura di Roma e Firenze. Alla fine degli anni Trenta stabilì lo studio a Milano, dove tornò dopo la guerra esponendo le opere in latta realizzate durante la prigionia in Egitto. Nel 1950 partecipò all’Esposizione Internazionale di Roma e nel 1954 alla rassegna dell’Angelicum di Milano. Fonti e bibliografia: Catalogo Galleria 1964, tav. XLIII, n. 481 o 482. [F.L.G.]
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