Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Calvelli, Ettore (1912/1997)
-
firma
Tipo oggetto
Medaglie
,
elemento d'insieme
Date
terzo quarto sec. XX
1954 - 1958
data
Serie
Materiali
bronzo a fusione
Misure (cm./gr.)
Altezza:
94 Larghezza:
68
Bronzo patinato, 94 x 68 cm (rilievo), diametro 11,5 cm (medaglie). Alcune medaglie sono firmate in basso al centro “calvelli”. Acquisto, 1954-58. Esposizioni: Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1957; Cristo nell’arte contemporanea, Lugano 1965 (solo la medaglia con il Gesù divino lavoratore). Inv. nn. 0146400-420 (Galleria).
Ettore Calvelli realizzò il suo Gesù divino lavoratore in un arco di tempo molto lungo. L’opera è costituita da una serie di medaglie, con raffigurazioni di mestieri contemporanei, montate su un supporto, e da un rilievo con la figura di Gesù intento al lavoro di falegnameria. Il primo nucleo dell’opera era già stato approntato nel 1954 e venne presentato alla mostra per il Corso di studi cristiani del 1957. Nell’agosto del 1958 però Calvelli ripensò la composizione fornendo alla Cittadella altre otto medaglie con mestieri (canestraio, vetraio, meccanico, addobbatore, mosaicista, impagliatore, fotografo e ramaio) che andavano a unirsi alle otto precedenti (maniscalco, falegname, intagliatore, sarta, calzolaio, meccanico ciclista, perlaia e fonderia), modificandone la disposizione secondo uno schema disegnato dall’artista. Altre tre medaglie (materassaio, autista e barcaiolo) furono aggiunte nel dicembre dello stesso anno a definitivo completamento dell’opera, composta quindi da 19 medaglie più o meno dello stesso diametro e rilievo e da un pannello centrale raffigurante Gesù. La soluzione formale di riunire più medaglie accomunate da uno stesso tema su un supporto non rimase d’altra parte un caso isolato nella produzione di Calvelli, che sfruttò anche la stratificazione nel tempo dei soggetti, raggruppando un centinaio di medaglie di santi, sante e beati, modellate fra gli anni Cinquanta e Sessanta sulle porte della chiesa di Poia, con un effetto visivo molto simile. Richiesto di inviare il suo Gesù divino lavoratore a Lugano, in occasione della mostra del 1965 Cristo nell’arte contemporanea, Calvelli già nel 1958 aveva risposto di preferire che la sua composizione non venisse spostata da Assisi. Realizzò dunque per l’esposizione una nuova medaglia, con la sola figura di Cristo intento al lavoro, affine alle altre per lo stile narrativo in spazi affollati, nei quali le regole prospettiche vengono abbandonate per proporre nuovi scorci delle figure, plasticamente molto rilevate ma volutamente lasciate allo stato di abbozzo. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Calvelli Ettore, lettera del 25 agosto 1958; Catalogo Galleria 1964, n. 87. [S.V.]
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