Titolo
Santa Maria Egiziaca
Soggetto
Santa Maria Egiziaca
Autore
Calvelli, Ettore (1912/1997)
-
firma
Tipo oggetto
medaglia
Date
terzo quarto sec. XX
1956
data
Serie
Materiali
bronzo a fusione/ patinato
Misure (cm./gr.)
Diametro:
14
Bronzo patinato, 46,5 x 40 e 41 x 38 cm (rilievi), diametro 14 cm circa (medaglie). Firmate in basso al centro “calvelli 1956”. Acquisto, 1956. Esposizioni: Mostra personale di Ettore Calvelli, Assisi 1956. Inv. n. 0146200 (Galleria).
Le tre medaglie di San Paolo, Santa Maria Egiziaca e San Pietro Martire e i due bassorilievi in bronzo con l’Ascensione e la Pentecoste di Ettore Calvelli entrarono nelle collezioni della Pro Civitate Christiana nel 1956, a seguito della mostra personale tenuta in quell’anno dall’artista alla Cittadella (insieme a Gisberto Ceracchini e Trento Longaretti, fra gli altri), negli ambienti dell’auditorio con l’allestimento di Dandolo Bellini. Le opere presentano un rilievo molto meno accentuato rispetto al gruppo del Gesù divino lavoratore, uno svolgimento più superficiale e graffiato del metallo, e un minore interesse per le ambientazioni, data la presenza delle sole figure che riempiono interamente gli spazi, quasi compresse e costrette a piegarsi in forme innaturali e sforzate per rientrare nel limitato diametro dei bronzi. Immagini di santi che da una parte attingono ad un senso semplice e popolare della religiosità, nel loro carattere narrativo, e dall’altra rivelano una matrice colta nelle figure allungate ed espressive che richiamano le sculture strette negli strombi dei portali gotici. Un’ispirazione in cui viene accentuata la componente espressionista delle scelte: così nella medaglia con la conversione di San Paolo, le braccia spalancate del santo e le zampe a compasso del cavallo accentuano la violenza emotiva del momento rappresentato, suggerita anche dal trattamento scabro della superficie del metallo. Solo apparentemente meno convulsi appaiono i due rilievi con l’Ascensione e la Pentecoste, nei quali il controllo formale esercitato rigidamente dall’artista, soprattutto nell’organizzazione spaziale, cede il passo ad invenzioni felici come quella delle figure lasciate fuori dalla stanza in cui si manifesta lo Spirito santo, che tentano invano di superarne l’improbabile ma inaccessibile barriera spaziale aggrappandosi e sporgendosi oltre le pareti. Fonti e bibliografia: Bruzzichelli 1956a, p. 15; Bruzzichelli 1956b, p. 13; Catalogo Galleria 1964, tav. LXIII, nn. 88-89. [S.V.]
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