Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Crocetti, Venanzo (1913/2003)
-
firma
Tipo oggetto
rilievo
Date
terzo quarto sec. XX
1952
documentazione
Serie
Materiali
bronzo a fusione
Misure (cm./gr.)
Altezza:
198 Larghezza:
94 Profondità:
17
Bronzo, 198 x 94 x 17 cm. Firmato in corrispondenza del piede sinistro di Cristo “V. CROCETTI”; in basso “JESU AD TE TUOS TRAHE OPIFICES”. Acquisto, 1952. Esposizioni: Gesù divino lavoratore nella interpretazione di dodici artisti contemporanei, Assisi 1952; Gesù divino lavoratore nella interpretazione di venti artisti contemporanei, Assisi 1953; Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1954. Inv. n. 0141800 (Galleria).
Nel novembre del 1951 Dandolo Bellini suggerì il nome di Crocetti in merito agli incarichi da affidare per la realizzazione di una scultura sul tema del Gesù divino lavoratore. Accettando la commissione, l’autore scrisse a don Giovanni che: “La nobiltà del compito e la bellezza del tema, mi spronano a dedicarmi con assoluta volontà e fede in questo religioso lavoro” (lettera del 5 dicembre 1951). Egli raffigurò il Cristo intento nella costruzione del tetto di una casa, aiutato da due giovani garzoni. La composizione è dominata dalla figura solenne e monumentale di Gesù, che sovvertendo le regole ottico-prospettiche risulta più grande di quelle dei due carpentieri in primo piano. Il realismo, connaturato alla maniera di Crocetti, si risolve mediante una figurazione concepita in termini classici, non priva di una certa semplificazione e schematizzazione dei piani e dei volumi, come evidenziato dagli ampi panneggi della tunica del Divino lavoratore. In origine il rilievo era stato collocato “accanto alla porta del primo edificio della Cittadella Cristiana”. Le tematiche religiose costituirono un capitolo fondamentale della ricerca plastica di Venanzo Crocetti, che dagli anni Quaranta entrò a far parte della Pontificia commissione centrale per l’arte sacra in Italia. Nel corso del sesto decennio del Novecento, dopo una carriera sfolgorante che a soli trentatré anni lo vide titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia (già tenuta da Arturo Martini), Crocetti ottenne importanti commissioni d’arte sacra a Roma, dove si trasferì nel 1956 per insegnare presso la locale Accademia. All’inizio degli anni Cinquanta scolpì le Storie di sant’Agnese per l’omonima cappella nella basilica di Sant’Eugenio e il Crocifisso per la cappella universitaria de “La Sapienza”; tra il 1952 e il 1966 lavorò alla Porta dei Sacramenti per la basilica di San Pietro in Vaticano; nel 1954 terminò la Conversione di Saulo per la basilica dei Santi Pietro e Paolo all’EUR; tra il 1957 e il 1958 modellò le formelle della Via Crucis per la basilica di San Giovanni Bosco. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Crocetti Venanzo, lettera del 5 dicembre 1951; Nicodemi 1952, p. 11; Gesù divino lavoratore 1952, pp. 72-73; Viola 1953, p. 11; Bianchi 1955, p. 89; Gesù lavoratore 1956, p. 22; Catalogo Galleria 1964, tav. XV, n. 141. [F.S.]
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