Passione di Cristo

Bronzo dorato, 166 x 66 cm (Croce); altezza 65 cm, diametro base 13 cm circa (Angeli reggicandela). Firmato sull’angolo destro della Croce “CROCETTI”. Acquisto, 1954. Esposizioni: Venanzo Crocetti. Personale d’arte cristiana, Assisi 1954. Inv. nn. 0163800, 0176501-504, 0187701-702

Nell’agosto del 1954, presso la sala d’onore della Cittadella, Dandolo Bellini allestì la personale d’arte cristiana di Venanzo Crocetti. Al termine della mostra, grazie alla munificenza di alcuni mecenati, molte delle opere che erano state esposte entrarono a far parte della costituenda raccolta d’arte della Pro Civitate. Nel caso dei sei candelieri figurati e della croce istoriata, che furono destinati all’arredo liturgico dell’altare maggiore della chiesa della Cittadella, l’acquirente-donatore fu il dottor Furio Cicogna. I sei Angeli reggicandela si differenziano l’uno dall’altro per la fisionomia e l’atteggiamento delle figure, ma anche per le diverse posizioni dei candelieri. In essi il morbido plasticismo delle forme si coniuga con la schematica semplificazione dei volumi, evidente soprattutto nella sintetica trattazione dei panneggi delle tuniche. In precedenza l’autore aveva realizzato dei candelieri simili, sebbene di dimensioni maggiori, per l’altare di Sant’Agnese nella basilica di Sant’Eugenio a Roma (1950-51). Nella Croce istoriata lo scultore ha illustrato gli episodi della Passione con una serie di scene (in alcune sono impressi i numeri in cifre romane, proprio come se fossero stazioni della Via Crucis) disposte su fasce sovrapposte. Ai rilievi, dall’aggetto tenuto molto basso e dai toni pittorici, ha consegnato una narrazione dagli accenti vivaci, evitando descrizioni paesaggistiche e lasciando emergere le figure dai fondi lisci. Lungo i bordi della croce e dell’asta che la sorregge si dispiegano figure a tutto tondo raffiguranti la Madonna e San Giovanni evangelista, i quattro Evangelisti, la Maddalena e le Pie donne. Dell’opera esiste un altro esemplare, oggi conservato presso la Fondazione Crocetti di Roma, che differisce dalla nostra per l’assenza di queste figure. Fonti e bibliografia: Fallani 1954, p. 23; Catalogo Galleria 1964, tav. LXVII, n. 147; Venanzo Crocetti 1975, p. 64. [F.S.]