Titolo
Crocifissione
Soggetto
Crocifissione
Autore
Tomea, Fiorenzo (1910/1960)
-
firma
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1950 - 1974
analisi stilistica
Serie
Materiali
olio su tela
Misure (cm./gr.)
Altezza:
55 Larghezza:
49
Olio su tela, 55 x 49 cm. Firmato in basso a destra “Tomea”. Acquisto, 1959. Esposizioni: Personali di Fazzini e Tomea, Assisi 1959. Inv. n. 0154200 (Galleria).
Esposta nella personale di Fiorenzo Tomea tenutasi ad Assisi nell’agosto 1959, la Crocifissione fu uno dei tre dipinti dell’artista acquistati dalla Pro Civitate Christiana in occasione della mostra. Sebbene la tematica della crocifissione fosse una costante nella produzione del pittore a partire dagli anni Quaranta (nel 1948 un suo lavoro con questo titolo vinse il primo premio nella Mostra di arte sacra dell’Angelicum di Milano), l’opera in questione, sia per l’anno di esecuzione, sia per il modo di impostare il soggetto, può essere avvicinata al grande lavoro a mosaico per la chiesa di Santa Barbara a Metanopoli, il Calvario, che impegnò Tomea negli ultimi anni della sua vita, e il cui bozzetto figurò fra le opere prestate per la personale di Assisi. La concezione spaziale e le scelte iconografiche sono infatti molto simili per le due opere, accomunate dalla stessa apertura sul paesaggio, dal taglio compositivo e dalla presenza dei medesimi elementi simbolici (il teschio ai piedi della croce, in primo luogo). Indubbiamente il linguaggio di Tomea rimase molto coerente nel corso degli anni, così come, una volta definita, rimase tale la scelta dei temi e l’impostazione degli stessi, ragione per cui le sue opere con lo stesso soggetto presentano sempre caratteristiche comuni. Le crocifissioni in particolare, oltre a essere un omaggio al mondo e alla gente delle montagne care al pittore, richiamano un sentimento di religiosità popolare, evocato attraverso elementi di un surrealismo depurato, che presenta gli oggetti della devozione contadina decontestualizzati nel paesaggio. Le croci mostrate nella loro desolante ma intima solitudine non sono vere: sono i piccoli crocifissi scolpiti dagli artigiani del Cadore per le pareti delle case, e sono anche l’equivalente delle candele spente, metafora della vita e della morte, che compaiono in tante composizioni di Tomea. Fonti e bibliografia: Fallani 1959, p. 30; Mariani 1961, p. 36; Catalogo Galleria 1964, tav. LXXXV, n. 500 o 501 o 502. [S.V.]
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