Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Mattioli, Carlo (1911/1994)
-
firma
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1957
documentazione
Serie
Materiali
tecnica mista su tela
Misure (cm./gr.)
Altezza:
79.5 Larghezza:
96.5
Tecnica mista su tela, 79,5 x 96,5 cm. Firmato in alto a destra “MATTIOLI”. Acquisto, 1957. Esposizioni: Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1957. Inv. n. 0151000
Di Carlo Mattioli sono presenti presso la Galleria d’Arte della Pro Civitate Christiana di Assisi quattro dipinti diversi ispirati al soggetto del Gesù divino lavoratore. I due del 1957 sono rispettivamente il bozzetto e l’opera finale, eseguiti su richiesta di don Giovanni Rossi, per figurare fra le opere commissionate sul tema nel corso della mostra annuale d’arte della Cittadella di quell’anno. In realtà, a Mattioli fu inizialmente chiesto di eseguire un Gesù divino lavoratore in scultura, probabilmente perché, nei lavori eseguiti su incarico di don Franco Guiduzzi per la chiesa di Santa Maria della Pace a Parma, egli aveva dimostrato di saper gestire una decorazione sviluppata con più materiali e linguaggi (dipinti, mosaici e vetrate). Alla richiesta l’artista rispose rivendicando la propria identità di pittore (nella Biennale del 1956 era stato premiato dalla commissione presieduta da Roberto Longhi nella sezione della grafica) ma accettando di buon grado di portare a termine su tela il compito affidatogli (lettera del 2 marzo 1957). Rispetto al bozzetto, l’opera finita accentua la vividezza dei rossi e dei bruni e le accensioni luministiche, ma schiarisce lo sfondo, pur non rinunciando – anzi caricando attraverso la nitidezza e la decisione del tratto – alla definizione scrupolosa dei volumi. Rimane indefinito l’ambiente, la cui morbidezza, creata dal sovrapporsi e amalgamarsi dei colori, rende leggibili le singole pennellate a contrasto con il tratto incisivo con cui vengono invece delineati gli oggetti. Da questo fondo, caratterizzato da una discreta luminosità, emerge, più intuito che disegnato, un piano di lavoro sul quale sono disposti gli strumenti di Gesù falegname, che finiscono per identificarsi con i simboli della Passione, cosa che l’atteggiamento del Cristo, meditabondo, con le mani incrociate dietro la schiena e il volto lasciato in ombra, sottolinea tragicamente. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Mattioli Carlo, lettera del 2 marzo 1957; Bellonzi 1957, p. 18; Bruzzichelli 1957, pp. 17-18; Catalogo Galleria 1964, tav. XXVI, n. 304. [S.V.]
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