Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Ferrazzi, Ferruccio (1891/1978)
-
firma
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1952
data
Serie
Materiali
olio su tela
Misure (cm./gr.)
Altezza:
280 Larghezza:
218
Olio su tela, 280 x 218 cm. Firmato e datato in basso al centro “FERR: FERRAZZI 1952”. Acquisto, 1952. Esposizioni: Gesù divino lavoratore nella interpretazione di dodici artisti contemporanei, Assisi 1952; Gesù divino lavoratore nella interpretazione di venti artisti contemporanei, Assisi 1953; Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1954. Inv. n. 0136900
Don Giovanni Rossi commissionò l’opera a Ferrazzi attraverso una lettera datata 23 novembre 1951, alla quale il pittore prontamente rispose (27 novembre 1951) dichiarando la propria soddisfazione nel poter affrontare simile soggetto e l’intenzione di rappresentare Gesù che costruisce il tetto di una casa. In questo, come in altri lavori, Ferrazzi adottò una particolare chiave interpretativa e narrativa per rappresentare fatti e personaggi della vita cristiana. Egli dimostrò la capacità di descrivere situazioni e istanze d’ogni genere attraverso i filtri della memoria storica e del sentimento religioso, creando atmosfere atemporali e sospese, dove divino e umano potessero convivere (non a caso tra gli aiutanti carpentieri del Cristo c’è anche un angelo). La sua peculiare visione della realtà risulta tanto lontana dalla cronaca e dalla fedeltà oggettiva del mondo visibile, quanto, al contempo, da un’astrazione programmatica dello stesso, e perciò assume caratteri quasi magici, sospesi nel tempo e nello spazio, in bilico tra vero e apparente. Altrettanto particolari sono le soluzioni pittoriche che l’autore ha adottato. Senza tralasciare la magniloquenza, gli accenti arcaizzanti e la semplificazione formale di stampo novecentista, Ferrazzi sembra voler giustapporre a un repertorio iconografico tradizionale echi provenienti dalle maniere dei grandi maestri del passato: la pennellata densa di Tintoretto, i colori accesi di El Greco, le figure strette in piccoli spazi come nelle sculture dei Pisano, le prospettive giottesche. In origine il dipinto era collocato nella “sala delle adunanze” del primo palazzo costruito alla Cittadella. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Ferrazzi Ferruccio, lettere del 23 e 27 novembre 1951; Nicodemi 1952, pp. 10-11; Gesù divino lavoratore 1952, pp. 74-75; Viola 1953, p. 11; Catalogo Galleria 1964, tav. XXI, n. 188; Ragghianti - Recupero 1974, p. 112. [F.S.]
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