Bronzo, diametro 13 cm. Firmata in basso ai piedi del Cristo “MORBI/DVCCI”; lungo il bordo “NONNE HIC EST FABER FILIVS MARIAE?”. Il bacio di Giuda, 1955 Bronzo, diametro 13,1 cm. Firmata in basso “P. MORBIDVCCI”; lungo il bordo “OSCVLO FILIVM HOMINIS TRADIS?”. Acquisto, 1955. Esposizioni: VII Quadriennale nazionale d’arte, Roma 1955-56; VI Mostra biennale italiana di arte sacra per la casa, Milano 1963. Inv. nn. 0017101, 0017102 (Galleria).
Le figurazioni contenute nelle medaglie di Morbiducci sono informate sui principi di assialità, equilibrio compositivo e simmetria, mutuati dalla tradizione numismatica classico-rinascimentale. Entro la superficie circolare l’artista ha sviluppato una rappresentazione chiara, priva di complicazioni formali o contenutistiche, illustrando gli episodi che intendeva narrare mediante un morbido plasticismo e sottoponendo forme e personaggi ad una stilizzazione di matrice novecentista. Grazie ai differenti aggetti del rilievo è riuscito a conferire profondità alle scene, ottenendo dei delicati passaggi chiaroscurali; inoltre, attraverso l’uso sapiente delle patinature ha esaltato gli effetti pittorici e allo stesso tempo ha conferito all’opera una certa aura di antichità. Scultore, xilografo e illustratore, Morbiducci ebbe una formazione da medaglista: dopo aver frequentato la scuola annessa al Museo artistico industriale di Roma, nel 1911 vinse una borsa di studio triennale che gli permise di specializzarsi presso la Scuola della medaglia. Per alcuni anni collaborò con Angelo Zanelli nel monumentale fregio per l’Altare della Patria. Nel 1923 vinse il concorso per l’ideazione della moneta da 2 lire, sul rovescio della quale rielaborò l’immagine del fascio littorio che da quel momento si affermò ufficialmente come principale simbolo del Regime. A cominciare dal secondo dopoguerra si concentrò sulla trattazione di soggetti religiosi sia in scultura sia nella numismatica. Fonti e bibliografia: VII Quadriennale nazionale d’arte 1955, p. 235; Montini 1956b, p. 11; Catalogo Galleria 1964, n. 359 (?). [F.S.]
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