Titolo
Madonna e Gesù divino lavoratore
Soggetto
Madonna e Gesù divino lavoratore
Autore
Morbiducci, Publio (1889/1963)
-
firma
Tipo oggetto
scultura
Date
terzo quarto sec. XX
1957
data
Serie
Materiali
bronzo a fusione
Misure (cm./gr.)
Altezza:
98.5 Larghezza:
34.5 Profondità:
43
Bronzo, 98,5 x 34,5 cm. Firmato e datato sulla base a destra “PVBLIO MORBIDVCCI 1957”. Acquisto, 1957. Esposizioni: Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1957. Inv. n. 0010900
Nel 1956, anno in cui gli venne commissionata un’opera sul tema del Gesù divino lavoratore, lo scultore realizzò due rilievi in cera, oggi conservati presso l’Archivio Publio Moribiducci di Roma, nei quali rappresentò Gesù intento a lavorare nella bottega di Nazareth affollata da aiutanti e alla presenza della Vergine Maria seduta alla sua destra. Successivamente decise di sviluppare il soggetto in forma di statua. Rispetto alle altre sculture di analogo tema appartenenti alla collezione, questa si distingue per la presenza della Madonna, che in un tenero abbraccio cinge le spalle di Cristo, colto in un momento di riposo, secondo un’iconografia che rinvia per certi versi alle immagini della Pietà. Il riferimento alla Passione spiegherebbe pertanto il tono di mestizia, ma soprattutto la tristezza che vela lo sguardo e il sorriso malinconico della Madonna. L’opera, di cui la Galleria possiede anche il modello in gesso (cfr. R639), è un chiaro esempio dello stile semplice ma aulico di Morbiducci, basato sulla figurazione concepita in termini classici e con espliciti riferimenti alla statuaria rinascimentale, aggiornati secondo una moderna sintesi plastica di matrice novecentista. Dopo aver ottenuto importanti commissioni tra gli anni Venti e Quaranta – Monumento ai caduti di Benevento (1926), Monumento ai caduti del sommergibile Veniero per il Cimitero del Verano a Roma (1930) e, sempre per la capitale, la sistemazione di piazza del Viminale (1924-31), il Monumento al Bersagliere a Porta Pia (1932) e i Dioscuri per il palazzo della Civiltà Italiana all’EUR (1942) – a cominciare dal secondo dopoguerra Morbiducci si dedicò con crescente interesse alle opere di soggetto religioso: nel 1948 partecipò al concorso per la porta della basilica di San Pietro, nel 1956 terminò il gruppo bronzeo del Battesimo di Gesù per la collezione d’arte moderna dei Musei Vaticani e, nel corso del decennio, realizzò il paliotto della cattedrale di Manila, l’urna in bronzo per il beato Angelo a Gualdo Tadino, il calamaio d’argento con il quale Pio XII firmò il dogma dell’Assunta. Fonti e bibliografia: Montini 1956b, p. 11; Cardano 1999, p. 129; Cecora - Strinati 2000, p. 16. [F.S.]
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