Gesù divino lavoratore

Bronzo patinato, 242 x 136 x 7 cm. Sul basamento “OPUS CHRISTI DOMUS PACIS HOMINIBUS”. Dono, 1958. Inv. n. 0002100 (Giardini).

L’apprezzamento dei lavori di Carlo Paganini portò don Giovanni Rossi alla commissione di un’opera sul tema del Gesù divino lavoratore. Già nel febbraio del 1958 l’artista si cimentò nella realizzazione del bozzetto, chiedendo informazioni sulla possibilità di realizzarlo in grandi dimensioni, per potersi esprimere al meglio “in senso verticale”. L’opera, infatti, rende il Cristo imponente, nell’atto di costruire il tetto di una casa che ripara una donna con un bambino in braccio e un uomo con alcune spighe tra le mani, chiara allegoria di una famiglia di lavoratori. Questo concetto viene ribadito nell’iscrizione sul basamento dove poggiano i piedi del Cristo, che tende ancor di più a rendere solido e monumentale l’insieme. La postura di Gesù richiama la crocifissione, tema sul quale l’artista si stava cimentando nello stesso anno nella chiesina della Châtillon a Milano. Il modello in gesso del bassorilievo, consegnato nell’estate del 1958 per essere esposto presso la Cittadella, secondo le raccomandazioni dell’artista a Pia Bruzzichelli doveva essere illuminato “da destra” per valorizzarne il fine modellato, seguendo l’incidenza della luce come da una fotografia precedentemente inviatale. Dato il notevole apprezzamento dell’opera, la Bruzzichelli comunicò a Paganini che il bassorilievo sarebbe stato fuso in bronzo dalla fonderia Michelucci di Pistoia nel novembre dello stesso anno. Presso i depositi della Galleria si trovano anche il bozzetto e il modello in gesso (cfr. R674-R675). Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Paganini Carlo; Catalogo Galleria 1964, n. 381. [M.B.]