Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Purificato, Domenico (1915/1984)
-
firma
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1956
data
Serie
Materiali
olio su tela
Misure (cm./gr.)
Altezza:
100 Larghezza:
70
Olio su tela, 100 x 70 cm. Firmato e datato in alto a sinistra “Purificato 1956”. Acquisto, 1956. Esposizioni: Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1956. Inv. n. 0137100
Nell’iconografia scelta da Purificato per rappresentare il Gesù divino lavoratore non c’è alcun elemento riferibile alla sfera del sacro. L’artista sembra infatti descrivere l’attività di un gruppo di comuni carpentieri: in secondo piano, sullo sfondo della scena, alcuni lavoratori stanno preparando le assi di legno in prossimità di una casa, mentre, in primo piano, il protagonista della rappresentazione, ovvero colui che sappiamo dover rappresentare Cristo, è colto in un momento di riposo e assorto nei suoi pensieri. Quale sia l’argomento della sua solinga riflessione è esplicitato dalla “natura morta” formata dal martello e dalle tenaglie, messi in bella vista sul margine sinistro del dipinto, che sono sì gli arnesi del falegname, ma rinviano inequivocabilmente agli strumenti della Passione. Convinto assertore di un realismo “integrale” memore della lezione courbettiana, Purificato ha dato a Gesù la fisionomia, l’aspetto e gli abiti (la lisa camicia aperta sul torace, i larghi pantaloni legati in vita con lo spago) di uno dei tanti lavorati meridionali o contadini dell’agro fondano che ha costantemente raffigurato nei suoi dipinti a partire dagli anni Cinquanta. Tipico della maniera dell’artista è anche il peculiare stile narrativo di matrice ottocentesca, spesso di intonazione fiabesca o mitica, volto alla definizione di atmosfere sospese, rarefatte e atemporali. Il 1956 segnò un momento di svolta sia nella vita che nella produzione dell’artista. Fu infatti l’anno in cui ottenne una sala personale alla VII Quadriennale nazionale di Roma e durante il quale, come molti della sua generazione, rinunciò alla tessera del Partito Comunista Italiano e alla militanza politica in seguito ai tragici eventi in Ungheria. Considerando la pratica artistica uno strumento per veicolare messaggi di forte impegno civile e sociale, Purificato lasciò Roma e si trasferì nella natia Fondi, scegliendo di incentrare la sua ricerca sulla rappresentazione di alcuni temi legati al mondo agreste. Fonti e bibliografia: Cerruti 1956, p. 13; Catalogo Galleria 1964, tav. XLI, n. 442; Il volto dei volti. Cristo 2000, p. 270. [F.S.]
Artworks from Purificato, Domenico in our collections
Ne vuoi sapere di più?
La consultazione di informazioni catalografiche e critiche riguardanti le opere dell'Osservatorio è riservata agli utenti registrati.
La registrazione al sito è libera, per farne richiesta cliccare qui.
Se sei già registrato, clicca sul pulsante Accedi.