Gesù divino lavoratore

Bronzo, 124 x 95 x 10 cm. Firmato e datato in basso a destra “F. Piccini / Roma 1958”. Acquisto, 1958. Inv. n. 0001200

Il Gesù divino lavoratore venne commissionato a Piccini nel gennaio del 1958 e nel luglio dello stesso anno l’artista, nell’impossibilità di decidere il preferito, spedì due bassorilievi ad Assisi. Il gesso scelto per il concorso non vinse, ma fu comunque tradotto in bronzo a cura della ditta Michelucci di Pistoia e a spese della Pro Civitate Christiana. Nell’archivio della Pro Civitate si conserva la fotografia dell’altro bozzetto inviato da Piccini e poi rispedito a Roma dopo la selezione. Il Gesù falegname è raffigurato al lavoro con accanto i genitori aureolati. Nella scena, senza sfondo e priva di retorici orpelli, l’unico spunto afferente la sfera affettiva e spirituale è concentrato nel gesto di benedizione compiuto dalle mani della Madonna. Nel bassorilievo si ritrovano i caratteri tipici, di impronta novecentista, della plastica e della pittura degli anni Trenta, in molti artisti perduranti anche dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel primo dopoguerra, Piccini fu direttore dell’Accademia di Belle Arti della sua città natale. Trasferitosi a Roma, proseguì la carriera di professore di plastica, ricevendo anche importanti commissioni dal Regime e notevoli riconoscimenti in ambito espositivo. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Piccini Francesco, lettera del 21 luglio 1958; Mariani 1958, p. 22; Catalogo Galleria 1964, n. 404. [F.L.G.]