Titolo
Teoria
Soggetto
Teoria
Autore
Pietrogrande, Benedetto (1928)
-
firma
Tipo oggetto
rilievo
Date
terzo quarto sec. XX
1965
documentazione
Serie
Materiali
bronzo a fusione
Misure (cm./gr.)
Altezza:
21 Larghezza:
27
a) Bronzo, 28,5 x 48 cm. Firmato in basso a sinistra “B. Pietrogrande”. Acquisto, 1967. Inv. n. 0152500 (Galleria). __________ b) Bronzo dorato, 45,5 x 62,5 cm. Firmato e datato in basso a sinistra “B. Pietrogrande 1963”. Acquisto, 1967. Inv. n. 0152600 (Galleria). ___________ c) Bronzo, 21 x 27 cm. Firmato e datato in basso a destra “B. Pietrogrande ‘66”. Acquisto, 1967. Inv. n. 0152700 (Galleria).
I tre pannelli che compongono l’opera vennero realizzati in anni diversi e, solamente in seguito, raccolti, poiché uniti dal comune denominatore delle novità del Concilio Ecumenico Vaticano II. Leggiamo così nella formella della Teoria l’avvicinamento di nuove figure ecumeniche alla Chiesa e nel Transito la cerimonia funebre di papa Giovanni XXIII che, a pochi mesi dall’elezione al soglio pontificio, aveva indetto il grande sinodo a Roma. Il pannello della Nuova messa è il più emblematico: il vento rinnovatore dell’idea di Giovanni XXIII spazza via dall’altare gli inutili orpelli di un rito ormai obsoleto, lasciando sulla mensa del Signore solamente il crocifisso e l’Eucarestia. È un richiamo alla necessità di un aggiornamento interno alla Chiesa, sia sotto l’aspetto ecumenico – la diffusione della Parola di Dio –, sia dal punto di vista della partecipazione al rito, che doveva esser più vicino al fedele e alla vita di tutti i giorni. Le tre formelle mostrano chiaramente la cifra stilistica dell’artista, in grado di dar vita a un equilibrato connubio tra linguaggio contemporaneo, figurativismo caratterizzato da forme e spigoli vivi che emergono dal fondo, e un messaggio limpido che non lascia spazio a congetture o interpretazioni fuorvianti. È così che nella creazione di Pietrogrande si trova riflessa la stessa volontà di semplicità, di vera spiritualità, di bellezza e di chiarezza, promosse da Giovanni XXIII. Il rapporto tra lo scultore e la Pro Civitate Christiana non si esaurì nella personale che lo vide protagonista nel 1967, occasione in cui le tre formelle entrarono nella collezione. È infatti del 1991 Il crocicchio, opera che venne commissionata a Pietrogrande per celebrare il 50° anno di attività della Cittadella. Il bronzo è animato dallo stesso vento della Nuova messa: vi è raffigurato un crocicchio ed è proprio qui, all’incrocio dei due bracci della croce, che il nuovo ecumenismo, voluto dal rinnovato corso inaugurato da don Giovanni Rossi dopo il Concilio Vaticano II, deve tornare a diffondere la Parola di Dio (cfr. R762). Nell’archivio delle iniziative d’arte promosse dalla Cittadella si conserva l’opuscolo stampato in occasione della rassegna di Pietrogrande e della mostra fotografica “Lazzaro alla nostra porta” svoltasi contemporaneamente. Fonti e bibliografia: Daghetta 1968; Bernardini 1971, pp. 8-9, tav. 97. [F.L.G.]
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