Titolo
La guarigione del cieco
Soggetto
La guarigione del cieco
Autore
Meloni, Giovanni (1933)
-
firma
Tipo oggetto
scultura
Date
terzo quarto sec. XX
1962
analisi stilistica, documentazione
Serie
Materiali
cemento armato/ patinato
Misure (cm./gr.)
Altezza:
124 Larghezza:
50 Profondità:
40
Cemento armato patinato, 124 x 50 x 40 cm. Firmato sul fronte della base “MELONI” e sul retro della base “Meloni. Acquisto, 1962. Restauri: 1968, n.d. Esposizioni: Cristo nell’arte contemporanea, Lugano 1965. Inv. n. 0150300 (Galleria).
I rapporti tra Giovanni Meloni e la Pro Civitate Christiana sono testimoniati dal 1957, anno in cui la terracotta con Gesù divino lavoratore entrò nella collezione assisiate (cfr. R575). Invitato a partecipare al concorso del 1962, l’artista scelse l’iconografia del Gesù medico e presentò così la sua Guarigione del cieco che risultò vincitrice; il riconoscimento gli valse un assegno di 100.000 lire e l’ingresso dell’opera in Galleria. Nella scultura il pathos è reso per mezzo della superficie volutamente scabra e della sintesi con cui sono eseguite le figure, così che il gruppo in cemento armato risulta privo della retorica tradizionalmente messa in campo per questa scena biblica. La figura di Gesù, a sinistra, compie il gesto di rendere la vista al cieco in termini quasi realistici: infatti, pur attraverso lo Spirito Santo, guarisce il cieco stringendo tra le mani la sua testa come farebbe un medico, che alza il mento e aguzza la vista per meglio individuare i segni dell’infermità. Ecco così che la scena, pur attingendo alle Sacre Scritture, appare attuale e viva per rendere più vicina alla contemporaneità la figura del Gesù medico. Nell’archivio si conserva una missiva del 1968 con la quale veniva richiesto allo scultore il restauro dell’opera che presentava una scagliatura piuttosto rilevante. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Meloni Giovanni, lettera del 19 settembre 1968; Catalogo Galleria 1964, tav. XCVI, n. 312. [F.L.G.]
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