Olio su tela, 36 x 38 cm. Firmato in basso a sinistra “Nik Spatari”. Acquisto, 1966. Inv. n. 0147100 (Galleria).
Anche questo bozzetto venne donato da Spatari in segno di gratitudine, dal momento che i buoni rapporti con l’istituzione e l’appoggio di don Giovanni Rossi gli avevano fatto ottenere numerosi inviti a mostre d’arte cristiana in Italia. Si tratta di un “abbozzo” per una tela di identico soggetto realizzata in grandi dimensioni (3 x 2 metri), dove l’artista riunisce gli apostoli intorno al tavolo in un’unica massa, per rappresentarli quasi fossero scolpiti “nella pietra”. La ricerca di Spatari, infatti, precedentemente incentrata sulle arcaiche sagome allungate della pittura rupestre, in quest’opera riprende la ieraticità della forma umana della pittura bizantina, con un manifesto interesse per la purezza della figura umana, come si evince da una lettera del 1966 inviata a Pia Bruzzichelli. Le spiegazioni offerte dall’artista nella missiva, con allusioni a vicende personali che influenzarono la sua produzione in quegli anni, erano state fornite per un articolo da pubblicarsi sulla rivista “La Rocca”, sulla cui copertina l’artista avrebbe voluto vedere raffigurata la sua opera in concomitanza della Pasqua del 1966. Le tonalità del rosso impiegate nella scena del bozzetto, profondamente diverse da quelle utilizzate nell’opera finita, secondo l’artista richiamano i colori del rubino, inteso come minerale allo stato naturale, e occupano l’intera figurazione in forte contrasto con il limitato e indefinito sfondo della scena. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Spatari Nik, lettera del 19 ottobre 1966. [M.B.]
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