Acrilico su tela, 100 x 70 cm. Firmato in alto a destra “MONACHESI”. Acquisto, 1958. Esposizioni: Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1958. Inv. n. 0145900
Attraverso gli stilemi tipici della sua maniera matura, ovvero l’estrema sintesi formale che non lascia spazio ad alcuna forma di descrittivismo, le ampie e uniformi campiture di colori piatti, i toni accesi dalle cromie contrastanti, nonché le marcate linee che delimitano parte dei contorni, Monachesi espresse nei suoi lavori il senso profondo della scoperta religiosa. Una scoperta testimoniata anche dalla Crocifissione che nel 1956 dipinse per la Collezione d’arte moderna dei Musei Vaticani. Nel Gesù divino lavoratore è particolare il dettaglio della cornice (o telaio) che Monachesi ha tracciato accanto alla figura del Cristo, come allusione di certo all’attività del falegname, ma che potrebbe essere interpretato anche come un riferimento all’impegno etico-civile che dovrebbe svolgere la pittura e l’arte più in generale all’interno della società. Negli anni Cinquanta Monachesi elaborò una poetica basata su larghi piani cromatici e profilature; allo stesso tempo cominciò le sperimentazione sui nuovi materiali per ottenere forme inusitate. In questo periodo propose i soggetti più noti della sua produzione (i “Muri ciechi”, le vedute di Parigi o le nature morte di fiori) che furono ispirati sia dal soggiorno parigino che dalla fascinazione subita dai dipinti di Matisse. La Galleria possiede un altro dipinto sullo stesso soggetto, analogo per la maniera pittorica abbreviata e le schematizzazioni compositive, ma nel quale è rappresentato un Gesù intento a lavorare su alcune assi di legno (cfr. R615). Fonti e bibliografia: Mariani 1958, p. 22; Catalogo Galleria 1964, tav. XXXVII, n. 344. [F.S.]
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