Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Fazzini, Pericle (1913/1987)
-
firma
Tipo oggetto
scultura
Date
terzo quarto sec. XX
1951
data
Serie
Materiali
bronzo a fusione
Misure (cm./gr.)
Altezza:
110 Larghezza:
63.5 Profondità:
55
Bronzo, 110 x 63,5 x 55 cm. Firmato sulla base “Pericle Fazzini”. Acquisto, 1954. Esposizioni: Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1952; Gesù nell’arte contemporanea, incontri di cultura, Bari 1965. Inv. n. 0144800 (Galleria).
I primi indiretti rapporti tra Fazzini e la Pro Civitate sono testimoniati da una fitta corrispondenza (settembre 1949 - marzo 1950) tra Maria Ragazzi e Wanda Biagini, moglie dello scultore Alfredo, che in quel periodo si stava adoperando per preparare indirizzi, biografie e foto di opere a soggetto sacro di alcuni artisti romani di sua conoscenza (Fazzini, Sobrero, Torresini, Prini, Donghi, Crocetti, Ziveri). L’opera è una delle prime commissioni sul tema di Cristo operaio, la novità del Corso di studi del 1951, quando vennero esposti quattro lavori, due pitture e due sculture, di de Chirico, Oppo, Fazzini e Prini. L’idea alla base delle commissioni a questi artisti faceva riferimento ad alcuni testi evangelici che riportavano un particolare aspetto della vita di Gesù: Non è costui il falegname, il figlio di Maria? (Marco 6,3) Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent’anni (Luca 3,23). Al gesso del Gesù divino lavoratore, esposto durante il Corso di studi del 1951 (Fallani 1951, p. 8), fece seguito l’opera in bronzo, presentata nel 1952 alla X edizione dei Corsi. Abbandonato l’espressionismo degli anni giovanili, Fazzini propone in quest’opera una forma compiuta, che a stento trattiene l’accentuata tensione spaziale del movimento. “Violento, lo scultore Pericle Fazzini volle che il suo Cristo avesse il senso della fatica e dello sforzo che gli costa il maneggio di un trapano. La figura mantiene la sua nobiltà, e può imprimere nell’anima di chi la guarda il richiamo alla pena che può accompagnarsi al lavoro” (Nicodemi, 1952, p. 11). Nel 1959 l’artista fu di nuovo presente in Cittadella con una personale. Fonti e bibliografia: Nicodemi 1952, p. 11; Catalogo Galleria 1964, tav. XX, n. 184. [V.C.]
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