Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Conti, Primo (1900/1988)
-
firma
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1955
data
Serie
Materiali
olio su tavola
Misure (cm./gr.)
Altezza:
120 Larghezza:
81.5
Olio su tavola, 120 x 81,5 cm. Firmato e datato in alto a destra “P. Conti / 1955”. Acquisto, 1955. Esposizioni: Mostra di Gesù divino lavoratore e delle personali d’arte cristiana, Assisi 1955. Restauri: 1962-63, P. Conti (?). Inv. n. 0143000
Primo Conti ricevette la richiesta di eseguire un dipinto sul tema del Gesù divino lavoratore nel novembre 1954, dietro compenso di 250.000 lire. Il pittore accettò l’incarico con entusiasmo, dato che il soggetto lo interessava da anni, come egli stesso scrisse nella corrispondenza con don Giovanni Rossi. L’opera, che arrivò ad Assisi ai primi di agosto del 1955, insieme ai cinque dipinti e ai sei disegni inviati dall’artista per la sua personale (tenutasi dal 27 agosto al 2 settembre), riscontrò un notevole apprezzamento, così come l’altro quadro di Conti presente ai tempi in collezione, la Cena in Emmaus, offerto in dono al Pontefice alla fine del 1968 e destinato alla nuova galleria vaticana d’arte moderna, la “Paolina”. Probabilmente restaurato dallo stesso Conti per piccoli danni fra il 1962 e il 1963, il Gesù divino lavoratore è solo uno dei numerosi lavori a carattere religioso che l’artista eseguì in quegli anni. Stilisticamente diversissimo dalla Cena in Emmaus, della quale il pittore si dimostrò, a pochi anni di distanza dall’esecuzione, non più pienamente soddisfatto (come si evince dalla corrispondenza con don Rossi), il dipinto è invece avvicinabile alla coeva Meditazione francescana esposta alla VII Quadriennale romana, e mostra la scelta di sintesi nella definizione dei volumi tipica dell’ultima grande stagione artistica di Conti, pur in un cromatismo molto abbassato che si discosta dalle sue solite accensioni fauve. Il quadro finito risulta persino più stilizzato del bozzetto e opta da una parte per un restringimento della scena che inquadri meglio le figure della Sacra famiglia, e d’altra parte per un’accentuazione dell’espressione concentrata di Gesù, intento al lavoro di falegnameria, che si carica di un’intensità molto umana e piena di consapevolezza. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Conti Primo; Montini 1955, p. 13; Fallani 1955, p. 14; Mariani 1961, p. 36; Catalogo Galleria 1964, tav. XIII, n. 128. [S.V.]
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