Cristo

Bronzo, 58 x 30,5 cm. Firmato sulla base “GUIDO GALLETTI”. Dono, 1960. Inv. n. 0131700 (Galleria).

L’artista donò il Cristo degli abissi alla Pro Civitate Christiana all’inizio del 1960, a seguito della promessa a don Giovanni Rossi di destinare alla galleria un altro piccolo bronzo, oltre alla Pietà già inviata nel 1955. La scelta di mandare una riproduzione in bronzo del bozzetto originale del Cristo degli abissi fu motivata – oltre che dal fitto scambio epistolare con la direttrice della galleria e dell’archivio fotografico dell’istituzione assisiate, Pia Bruzzichelli, sulla messa in loco della statua originale nel mare davanti a Camogli – dalla coscienza che l’opera costituiva il soggetto più conosciuto e amato fra quelli realizzati dallo scultore. La collocazione del bronzo, ricavato dalla fusione di elementi navali e campane, nella baia di San Fruttuoso era stata realizzata dalla Marina militare nel 1954 e aveva coinvolto l’opinione pubblica attraverso le riprese subacquee, tanto che pochi anni dopo due copie della scultura vennero inviate negli Stati Uniti, a testimonianza del consenso universalmente riscosso dall’opera. L’iconografia del Cristo degli abissi rispondeva all’esigenza di una visione in scorcio: la posa benedicente di Gesù, a braccia aperte e alzate, e il volto rivolto verso l’alto erano stati studiati appositamente in funzione della collocazione sul fondo marino, raggiungibile dai sommozzatori, cui l’opera era destinata nell’idea del promotore Duilio Marcante. Il linguaggio tradizionale di Galletti, molto moderato nell’introdurre novità stilistiche, ricavate principalmente dalle opere di Arturo Martini ed Eugenio Baroni, e legato a stilemi ottocenteschi attraverso l’ispirazione alle sculture di Constantin Meunier, era perfetto per un tipo di arte popolare, comprensibile a tutti, volta a veicolare un messaggio di fede e pace universale. Fonti e bibliografia: Catalogo Galleria 1964, n. 204. [S.V.]