Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Berti, Antonio (1904/1990)
-
firma
Tipo oggetto
scultura
Date
terzo quarto sec. XX
1957 - 1958
data
Serie
Materiali
bronzo a fusione
Misure (cm./gr.)
Altezza:
121 Larghezza:
66 Profondità:
165
Bronzo, 121 x 66 x 165 cm. Firmato e datato sulla base in corrispondenza dei piedi di Gesù “A. Berti 1957-58”. Acquisto, 1957. Esposizioni: Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1958. Inv. n. 0002000 (Giardini).
Nel 1955 Antonio Berti venne interpellato per la realizzazione di una scultura sul tema del Gesù divino lavoratore. Tuttavia, a causa di un problema personale, ma soprattutto perché gravato dai numerosi impegni professionali, non riuscì a soddisfare la richiesta. Solo due anni più tardi, nel 1957, realizzò la scultura commissionatagli e la inviò alla Cittadella insieme al modello in cemento (cfr. R81). Mediante un plasticismo asciutto e serrato Berti raffigura un giovane Cristo intento a costruire un aratro, in una posa dinamica impostata sulle doppie diagonali indicate dallo strumento agricolo e dal corpo del divino lavoratore. In quest’opera sono ravvisabili gli stilemi tipici della sua maniera: gli echi della statuaria rinascimentale reinterpretati in chiave naturalistica e tradotti seguendo una semplificazione di gusto novecentista, l’attenzione per le superfici levigate contrapposte a quelle lasciate scabre per sublimare gli effetti chiaroscurali (si veda il contrappunto tra il volto e la tunica di Cristo), la purezza formale, l’eleganza e la raffinatezza delle soluzioni compositive e iconografiche, caratteristiche che senza dubbio derivano dagli insegnamenti appresi da Libero Andreotti, di cui fu allievo presso l’Istituto d’arte di Firenze tra il 1921 e il 1929. Dopo un esordio come pittore, e la partecipazione in tale veste alla XIX Biennale di Venezia del 1934, l’artista si dedicò infatti esclusivamente alla scultura, di cui fu anche insegnante tra il 1959 e il 1974 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Tra i suoi numerosi lavori vanno annoverati la statua di Ugo Foscolo per il sepolcro del poeta nella chiesa fiorentina di Santa Croce (1935), il monumento a Santa Luisa di Marillac nella basilica di San Pietro in Vaticano (1954), quello ad Alcide De Gasperi a Trento (1956), gli elementi decorativi per l’altare maggiore della cattedrale di Reggio Calabria (1965), la statua di Pio XII in piazza San Lorenzo a Roma (1967), il monumento a Padre Pio a San Giovanni Rotondo (1975), le decorazioni bronzee per l’altare e il presbiterio della cattedrale di Castellammare di Stabia (1983) e il monumento a Giuseppe Mazzini per la città di Firenze (1987). Fonti e bibliografia: Mariani 1958, p. 22; Catalogo Galleria 1964, tav. II. [F.S.]
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