Titolo
                    
                    La vita della Vergine
                
                    Soggetto
                    
                    La vita della Vergine
                
                    Autore
                    
                                                                                                                            Paganini, Ettore (1922/1991)
                                        
                                            -
                        analisi stilistica
                                                        
                    Tipo oggetto
                    
                    Pala d'altare
                                                        
                    Date
                    
                    terzo quarto sec. XX
                    						 1957
                                                            						analisi stilistica, documentazione
                                    
                    Serie
                    
                    
                
                    Materiali
                    
                    pietre dure, smalto cloisonné, rame dorato
                
                    Misure (cm./gr.)
                    
                    Altezza:
                        65                     Larghezza:
                        155                                                                                                
Rame dorato, smalto cloisonné, pietre dure, 65 x 165 cm (ogni singola placchetta 18 x 14,5 cm circa). Acquisto, 1957 (?). Inv. nn. 0176300-318 (Cappella).
L’opera realizzata da Ettore Paganini su committenza del dottor Furio Cicogna, affezionato promotore e finanziatore delle idee artistiche di don Giovanni Rossi, fu concepita come un moderno lavoro di oreficeria, che ben doveva integrarsi con la “tavola centrale a carattere bizantineggiante” fornita dal committente (cfr. R34). Le diciotto placchette con le Storie della Vergine, che iniziano con l’Immacolata e terminano con l’Incoronazione, intendevano rendere il soggetto attraente per chi lo guardasse. Secondo l’artista, infatti, l’uso dello smalto colorato rendeva l’opera sacra preziosa e dettagliata ma allo stesso tempo didascalica, riallacciandosi esplicitamente ad una antica tradizione di divulgazione delle storie mariane. Il manufatto, definito dall’artista “paliotto”, diventa così pala d’altare per essere ammirata anche da vicino con funzione didascalica. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Paganini Ettore; Paganini 1957, p. 13; Catalogo Galleria 1964, n. 387. [M.B.]
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