Titolo
Cena in Emmaus
Soggetto
Cena in Emmaus
Autore
Prosperi, Francesco (1906/1973)
-
firma
Tipo oggetto
rilievo
Date
terzo quarto sec. XX
1951
bibliografia, documentazione
Serie
Materiali
terracotta a rilievo
Misure (cm./gr.)
Altezza:
65 Larghezza:
60 Profondità:
10
Terracotta, 65 x 60 x 10 cm. Firmato in basso a destra “PROSPERI”, in basso “LA CENA DI EMMAUS”. Acquisto, 1951. Inv. n. 0169100
È questa la versione in terracotta del gesso presentato ad Assisi nel 1951 alla Mostra Nazionale d’Arte Sacra promossa nell’ambito del XIII Congresso eucaristico nazionale (v. scheda precedente). Il gesso ottenne il II premio acquisto istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione, entrando così a far parte della costituenda Galleria d’Arte Moderna di Perugia. Del soggetto sono note altre tre versioni: un bozzetto in terracotta di più ridotte dimensioni nella collezione Kloster der Armen Franziskanerinnen a Mallersdorf (Germania), un’altra terracotta rimasta di proprietà degli eredi dello scultore, e una in pietra di Assisi, acquistata nel 1961 dall’industriale tessile perugino Mario Spagnoli (riprodotta in Francesco Prosperi 1997, tav. XXXV). Se i piani levigati e politamente definiti di quest’ultima sembrerebbero denunciarne il suo status di versione definitiva, è pur vero che qui nulla rimane del raffinato lavoro di traforo che invece connota la versione in gesso della Galleria perugina e anche l’aura di vibratile intimismo che increspa la superficie della terracotta della Pro Civitate. Del resto, è nota la straordinaria abilità tecnica dello scultore nel confrontarsi con i materiali più diversi, sempre tuttavia piegati alla sua personale ricerca di “determinare in modo limpido la figura umana nelle linee essenziali e soprattutto nella significazione interiore” (intervista all’artista, 1951, riportata in Francesco Prosperi 1997, p. 119). Questa esigenza, che gli valse il giudizio del più “intensamente permeato di spirito religioso” tra tutti gli artisti presenti alla mostra assisiate del 1951, traspare anche da altre opere della collezione della Cittadella, come in quella Testa di Cristo (cfr. R844) cavata nel rispetto della forma naturale della roccia cristallina del Subasio e, al contempo, della sembianza mistica e fragilmente umana della figura. Bibliografia: Prosperi 1951, p. 9; Francesco Prosperi 1997, p. 149, n. 125A. [r.]
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