Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Saetti, Bruno (1902/1984)
-
firma
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1953
documentazione
Serie
Materiali
olio su tela
Misure (cm./gr.)
Altezza:
175 Larghezza:
100
Affresco montato su tela; 175 x 100 cm. Firmato e datato in basso al centro “Saetti 1953”. Acquisto, 1953. Restauri: B. Saetti, 1968. Inv. n. 00142700 (Galleria).
I rapporti epistolari tra Bruno Saetti e don Giovanni Rossi furono intensi e duraturi; già nel luglio del 1951, quest’ultimo sollecitò l’artista per ottenere alcune fotografie delle sue opere da pubblicare a corredo di un’intervista per la rivista della Pro Civitate Christiana. Nel dicembre del 1952 Saetti accettò la commissione di eseguire un’opera sul consueto tema del Gesù divino lavoratore, prospettando a don Rossi l’idea di raffigurare un “Gesù marinaio”, con chiaro riferimento alla città di Venezia dove ricopriva il ruolo di direttore dell’Accademia di Belle Arti. La proposta venne però rifiutata dallo stesso don Rossi, come si apprende da una missiva del luglio dell’anno successivo, dove Saetti illustra in maniera dettagliata l’opera effettivamente dipinta per la Galleria: “Gli uomini della mia composizione sono intenti alla costruzione di un soffitto. L’ambiente è aperto: nel fondo un paesaggio essenziale, a colori caldi, ocre gialle e rosse. Il sole è ormai vicino all’orizzonte e la giornata di lavoro è sul finire. Gli uomini hanno gesti lenti, un po’ stanchi e le loro espressioni sono assorte. Tutta l’atmosfera spira un’aria di quieta tranquillità. Il Cristo, che è il centro materiale e ideale della composizione, regge su di una spalla un legno. L’architettura generale del dipinto è formata da linee e piani a costruzione piramidale, che convergono verso la testa del Cristo e che tendono ad aumentare il senso di pacata serenità severa eppure soddisfatta pel dovere compiuto”. Saetti segnalava inoltre che il dipinto, considerata la tecnica “dell’affresco”, poteva anche essere incassato in un muro della Cittadella. L’opera venne spedita ad agosto per giungere ad Assisi in occasione dell’apertura dell’XI Corso di studi cristiani, a cui lo stesso pittore prese parte, unitamente a un modello dello stesso dipinto (di ridotte dimensioni ed eseguito a tempera; cfr. R878) e ad altri tre studi preparatori per il medesimo lavoro. Nella lettera che seguì la spedizione vennero ricordate a don Rossi alcune interessanti accortezze per l’esposizione dell’opera finita. In occasione del Natale 1954 Saetti inviò in dono alla Pro Civitate Christiana un altro studio di un’opera eseguita per la basilica di Sant’Eugenio a Roma. Nel 1965 il Gesù divino lavoratore di Saetti necessitò di un restauro a causa delle vistose crettature sulla superficie pittorica e degli strappi della tela. Per l’interessamento pressante di don Rossi e in accordo con lo stesso Saetti, il quadro venne dunque inviato a Milano e fece ritorno alla Cittadella, a restauro compiuto, solamente nel 1968. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Saetti Bruno, lettera del 16 luglio 1953; Donati 1953, pp. 12-13; Saetti 1953, p. 13; Catalogo Galleria 1964, tav. XXX, n. 459 (?). [M.B.]
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