Gesù divino lavoratore

Olio su tela, 261 x 155,5 cm. Firmato in basso a destra “Luigi Filocamo”. Acquisto, 1952. Inv. n. 0138100

Commissionato nel novembre 1951, in occasione della personale dell’artista in Pro Civitate Christiana, il quadro venne accolto col sincero entusiasmo e l’augurio di meritato successo da parte di don Giovanni Rossi, come testimonia la lettera del 26 agosto 1952 conservata nell’archivio. Filocamo rappresenta un Gesù divino lavoratore di solenne e maestosa impostazione, seppur ritratto con l’umile strumento del mestiere in mano. Il tema è qui risolto in un’icona che affonda le proprie radici negli stilemi del Novecento italiano ma che, allo stesso tempo, effigia il Cristo portatore di serenità e dignità che possono essere raggiunte solamente attraverso il lavoro svolto in armonia con la Parola di Dio. I volumi delle quinte sceniche e l’asse di legno che Cristo reca sulla spalla richiamano alla mente l’evidente riferimento alla prospettiva rinascimentale e ai modelli offerti da Piero della Francesca. Trasferitosi a Milano nel 1914, Filocamo ebbe il primo approccio con l’arte nella bottega di lavorazione metalli e argento aperta dai fratelli. Frequentò l’Accademia di Brera un solo anno, per poi proseguire la sua esperienza di formazione artistica da autodidatta. Già nelle prime opere fu preponderante il tema religioso, tanto da essere in seguito definito “uno dei più limpidi esempi d’artista che seppe farsi da solo «Pittore Cristiano»” (Nicodemi 1952). Nel 1936 prese parte alla XX Biennale di Venezia e nel 1940 fu premiato alla VII Triennale Nazionale d’Arti Decorative di Milano. Anche nel secondo dopoguerra rimase legato alle formule del Novecento, prendendo le distanze dalle novità ma continuando ad assicurarsi numerose commissioni ecclesiastiche. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Filocamo Luigi, lettera del 26 agosto 1952; Gesù divino lavoratore 1952, pp. 76-77; Dal Mare 1952, p. 11; Nicodemi 1952, p. 10; Catalogo Galleria 1964, tav. XXIV, n. 193 o 194. [F.L.G.]