Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Vagnetti, Gianni (1898/1956)
-
firma
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1955
documentazione
Serie
Materiali
olio su tela
Misure (cm./gr.)
Altezza:
130 Larghezza:
75
Olio su tavola, 128 x 74 cm. Firmato in alto a sinistra “Vagnetti”. Acquisto, 1955. Esposizioni: Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1955; Mostra retrospettiva di Gianni Vagnetti, Milano-Roma-Firenze 1958. Inv. n. 0137600 (Galleria).
L’opera eseguita da Gianni Vagnetti nel 1955, dietro invito di don Giovanni Rossi, vinse uno dei tre premi da 100.000 lire assegnati nel corso della mostra del Gesù divino lavoratore di quell’anno. Come testimoniato dalla corrispondenza fra don Rossi e Vagnetti, inizialmente il dipinto era stato concepito con alcune differenze rispetto alla versione attuale: la parte inferiore della composizione era infatti occupata da una bara in legno, alla costruzione della quale era intento Gesù in veste di falegname, cosa che suscitò nel sacerdote, nonostante il riconoscimento dell’efficacia espressiva dell’associazione di morte e resurrezione, alcune perplessità relative alla destinazione possibile del dipinto (il soggetto del Gesù divino lavoratore era stato pensato principalmente per avvicinare gli operai e i lavoratori alla fede). Vagnetti accettò immediatamente di modificare l’opera (condusse i ritocchi in soli tre giorni, prima dell’apertura dell’esposizione) cercando di non compromettere la composizione, ma in una lettera difese il significato originale del dipinto così come l’aveva concepito e la libertà dell’artista di interpretare il soggetto seguendo la propria ispirazione (lettera del 19 agosto 1955). Il Gesù divino lavoratore fu fra le opere scelte dal Comitato promotore fiorentino per figurare nella vasta mostra (intesa a presentare anche i disegni e le scene teatrali) di Firenze, Milano e Roma del 1958, organizzata nello stesso anno in cui anche la Biennale di Venezia dedicò all’artista una retrospettiva. L’immagine severa di Gesù conservata presso la Galleria d’arte della Pro Civitate Christiana rientra nella produzione religiosa di Vagnetti, che ha il suo apice nel grande affresco per il Palazzo di Giustizia di Milano, Cristo che placa la tempesta, di ispirazione ancora novecentista, per quanto di un novecentismo declinato all’intimismo e memore della sua esperienza francese; nell’opera di Assisi, invece, attraverso la vibrante energia delle ampie disposizioni plastiche del colore, si rivela l’interesse del pittore, in quest’ultima fase della sua attività, per le suggestioni stilistiche del postcubismo. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Vagnetti Gianni, lettera del 19 agosto 1955; Montini 1955, p. 13; Catalogo Galleria 1964, tav. I, n. 512; Cavallo 1975, tav. CCLXXVII, n. 55/11. [S.V.]
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