Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Petrucci, Carlo Alberto (1881/1963)
-
sigla
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1955
documentazione
Serie
Materiali
olio su tela
Misure (cm./gr.)
Altezza:
138.5 Larghezza:
85.5
Olio su tela, 138,5 x 85,5 cm. Siglato in basso a destra “C · P A”. Acquisto, 1955. Inv. n. 0032800
Nell’opera viene raffigurato il Cristo che nella mano sinistra reca un giogo mentre è nell’atto di salire una scala. Giogo e scala, unitamente al martello legato alla cintola del Divino lavoratore, hanno un chiaro valore simbolico: il giogo allude alla fatica del lavoro dei campi, la scala indica lo sforzo di ascesa, la naturale tensione dell’uomo a spingersi verso l’alto. Nel richiamo alla durezza della vita che entrambi gli arnesi esemplificano, la figura del Figlio di Dio riveste il significato salvifico di sostegno per coloro che operano e vivono secondo il suo insegnamento. Nella tela l’aspetto del Cristo appare risoluto, quasi severo, tanto che sul periodico “La Rocca” Montini così descrisse l’espressione: “lo sguardo fisso, quasi un poco torvo, non ci suggerisce la dolcezza infinita del Figlio dell’Uomo”. Formatosi da autodidatta, Petrucci fu instancabile sperimentatore di tecniche, dall’olio al pastello, dalla puntasecca alla lavorazione dei metalli, con le quali eseguì celebri ritratti di personaggi della cultura e della politica. Per oltre venti anni fu direttore la Calcografia Nazionale di Roma e nel 1937 rappresentò ufficialmente l’Italia al Congresso Internazionale dell’Incisione a Parigi. Bibliografia: Montini 1955, p. 13; Catalogo Galleria 1964, n. 403. [F.L.G.]
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