Via Crucis

Ottone parzialmente dorato e legno, 24 x 15 x 17 cm (1), 25 x 17 x 10,5 cm (2), 27,5 x 17,5 x 10,5 cm (3). Acquisto, 1950. Esposizioni: Mostra d’Arte Missionaria, Città del Vaticano 1950; Arte, Africa e Cristo, Assisi 1963; Mostra Internazionale d’Arte Sacra per la Casa - Angelicum, Milano 1971-72. Inv. nn. 0021001, 00210012, 0021003 (Galleria).

La Via Crucis venne esposta per la prima volta alla Mostra d’Arte Missionaria tenutasi a Roma per le celebrazioni dell’Anno Santo 1950. In quest’occasione confluirono nella capitale molte opere d’arte sacra provenienti da tutti i continenti in cui erano impegnati i padri missionari cattolici. Le tre sculture in ottone vennero acquistate al termine della mostra per volontà di Pia Bruzzichelli; l’attribuzione a Bertin Ahrin, artista originario del Dahomey, l’attuale Benin, è nel volume Arte, Africa e Cristo edito dalla Pro Civitate Christiana nel 1963. L’elevata qualità delle sculture non stupisce poiché è nota, come riferito da Gertrude Mont St. Michel, la grande capacità dell’unità tribale dei Fon, del Dahomey, nel riportare scene sacre alla tradizione della scultura africana, senza orpelli né influenze di altre culture. Le superfici levigate e la sintesi con cui vengono condotte le figure offrono una raffigurazione schietta, diretta, che riesce a rendere, con grande carica emotiva, sia il dolce e familiare bacio tra Gesù e la madre, sia la Crocifissione, emblema della sofferenza terrena dell’uomo e della salvezza attraverso la Parola di Dio. Fonti e bibliografia: Bruzzichelli 1963a, pp. 41-42; Catalogo Galleria 1964, tav. CXVI, nn. 6-8; Mont St. Michel 1971, p. 10. [F.L.G.]