Titolo
Gesù divino lavoratore
Soggetto
Gesù divino lavoratore
Autore
Longaretti, Trento (1916)
-
firma
Tipo oggetto
dipinto
Date
terzo quarto sec. XX
1961
data
Serie
Materiali
olio su tela
Misure (cm./gr.)
Altezza:
130 Larghezza:
95
Olio su tela, 130 x 95 cm. Firmato in basso a destra “Longaretti”. Acquisto, 1961. Esposizioni: Mostra d’arte Gesù divino lavoratore, Assisi 1961. Inv. n. 0142800
Il primo approccio di Trento Longaretti al soggetto del Gesù divino lavoratore si ebbe nel 1959, quando l’artista iniziò ad approntare un dipinto da presentare al concorso annuale della Pro Civitate Christiana legato al tema. Longaretti, che già nel 1956 aveva allestito ad Assisi una personale, sebbene si dichiarasse entusiasta di aderire a un’iniziativa volta a diffondere il soggetto cristologico nelle officine e nei complessi industriali, per gli impegni legati all’attività di direzione e docenza all’Accademia Carrara di Bergamo, non riuscì a preparare alcuna opera entro la scadenza, fissata al 30 marzo. Nonostante gli fosse stata concessa una proroga ad aprile per la consegna, l’artista inizialmente avanzò l’ipotesi di presentare il lavoro l’anno successivo e poi accantonò definitivamente il progetto di partecipazione. Nell’aprile del 1961 fu però felice di accettare la commissione ufficiale di don Giovanni Rossi per un dipinto sul Gesù divino lavoratore da presentare alla mostra del Corso di studi cristiani di quell’anno. Si trattava di ritornare a lavorare su un tema iconografico che Longaretti non aveva del tutto abbandonato, dato che, come lui stesso scrisse nella corrispondenza con don Rossi, aveva avuto modo di realizzare un mosaico sul soggetto per una chiesa di minatori in Sicilia. La possibilità di svolgere il lavoro in maniera differente rispetto alla destinazione liturgica dell’opera siciliana non determinò però un cambiamento significativo di linguaggio, mantenendosi la pittura dell’artista fedele a quegli stilemi espressivi elaborati nel corso degli anni e nutriti di mistica sensibilità. Nel Gesù divino lavoratore le figure sono allungate e semplificate, costruite con il colore, che, nonostante la presenza di ben visibili linee di contorno, si fa comunque plastico, costruttivo ed espressivo, con modalità che richiamano l’opera di Modigliani. La comunicazione emotiva, accentuata dalla completa assenza di ambientazione, legata all’uso di luce e pigmento e affidata alla ripetizione degli atteggiamenti, quasi stilizzati, è evidente, ma non si basa su un espressionismo di fondo, quanto su una concentrazione intima, alimentata dall’eleganza formale, che si traduce in immagini sognanti e fiabesche. Fonti e bibliografia: Pro Civitate Christiana, Archivio Artisti, b. Carteggio Longaretti Trento, lettera del 25 aprile 1961; Bruzzichelli 1961c, p. 41; Catalogo Galleria 1964, tav. XXXV, n. 256. [S.V.]
Opere di Longaretti, Trento nel nostro archivio
Ne vuoi sapere di più?
La consultazione di informazioni catalografiche e critiche riguardanti le opere dell'Osservatorio è riservata agli utenti registrati.
La registrazione al sito è libera, per farne richiesta cliccare qui.
Se sei già registrato, clicca sul pulsante Accedi.