Bronzo parzialmente dorato, 86 x 43 x 1,5 cm. Firmato e datato sullo spigolo in basso a sinistra “G. PIRRONE ROMA 1956”. Dono, 1957. Esposizioni: 28a Biennale internazionale d’arte, Venezia 1956. Inv. n. 0147200 (Galleria).
Nel 1956 Pirrone ottenne come medaglista una sala personale alla Biennale di Venezia, dove espose anche questo rilievo. Come tangibile segno del profondo rapporto affettivo e spirituale che lo legava ai responsabili e alle attività della Pro Civitate Christiana, decise di donare alla Galleria d’arte quest’opera che riteneva una delle tappe più significative della sua ricerca artistica. In quaranta scene disposte in una serie di fasce sovrapposte lo scultore descrisse la vita di Cristo: dall’Annunciazione, visibile nel margine inferiore sinistro, all’Ascensione raffigurata sul bordo superiore cuspidato. La narrazione si svolge senza interruzione, con un ritmo serrato che unisce tutti gli episodi e si dispiega in una sorta di fregio continuo il cui rilievo, quanto mai corsivo e pittorico, è tenuto bassissimo per creare dei suggestivi effetti spaziali e atmosferici. Memore dello stiacciato donatelliano, Pirrone sfruttò l’aggetto minimo del rilievo per dare profondità alle scene mettendo sempre in risalto la figura del Cristo. Fonti e bibliografia: 28a Biennale internazionale d’arte 1956; Catalogo Galleria 1964, n. 410. [F.S.]
Opere di Pirrone, Giuseppe Fortunato nel nostro archivio
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